La pelliccia: storia di un classico senza tempo
- Autore: PISANI PAOLO
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- 22 mar, 2018
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Calda e naturale, la pelliccia è un capo di abbigliamento che ha rappresentato per più di una generazione il must have per eccellenza dell'armadio invernale, in molti casi un vero pezzo di artigianato di grande valore. Tuttavia le tendenze, gli usi e costumi, lo stile di vita cambiano e si evolvono costantemente e la moda non può che assecondare questi cambiamenti proponendo capi sempre più versatili, che riescano a fondere eleganza e stile con praticità e comodità, e lo fa contaminando anche i più eleganti capi di alta sartoria con tessuti e linee che appartengono allo stile casual o addirittura all'abbigliamento tecnico o sportivo. Proprio da questa rottura degli schemi e dei canoni tradizionali, molti brand hanno tratto ispirazione per elaborare proposte originali che possano reinterpretare gli abiti che hanno fatto la storia della moda secondo le esigenze della donna e dell'uomo di oggi e, perché no, anche prestando un'attenzione particolare al tema dell'ecologia e del riciclo in questo settore.
Il lusso veste K-Way con FurBe™
Proprio il concetto di riciclo è alla base di un progetto molto interessante messo a punto da uno dei marchi più celebri in fatto di capi spalla: K-Way, firma storica del giubbotto antipioggia per antonomasia e uno dei simboli più riconoscibili dello sportswear giovanile, ha interpellato i più importanti laboratori artigianali di pellicceria in Italia per realizzare dei capi unici che possano trasformare la vecchia pelliccia della nonna in un cappotto versatile, ideale per il tempo libero e non solo. FurBe™ è un servizio che nasce dalla volontà di offrire una seconda vita a un capo dal taglio antiquato trasformandolo in un originale K-Way reversibile: i laboratori autorizzati, tra i quali la Pelliceria Alba, a Pavia, ritirano la vostra vecchia pelliccia e, con un costo di lavorazione che varia dai 400 agli 800 euro lo "fonde" con uno dei 20 modelli di K-Way disponibili, ottenendo un prodotto unico nel suo genere. Un'operazione coraggiosa e ambiziosa da parte dell'etichetta, non solo perché pone come obiettivo finale il concetto di riutilizzo come nuova chiave di lettura della moda, che quindi si allontana dalla sua consueta veste consumistica per abbracciare una filosofia più rispettosa dell'ambiente, ma anche perché è riuscita con successo ad ampliare il target commerciale al quale generalmente si rivolgono le pelliccerie, includendo un pubblico decisamente più giovane e dinamico.